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Xiaomi, la sentenza adesso è definitiva: non è collegata al governo cinese e viene tolta dalla lista nera USA

Poco più di due mesi fa avevamo dato la notizia che la Corte Suprema del Distretto di Columbia, ente giuridico chiamato a giudicare il ricorso di Xiaomi contro il ban americano, si era espressa a favore dell’azienda cinese.
 
E proprio in queste ore l’azienda cinese ha comunicato il definitivo accoglimento della sentenza che elimina tutte le restrizioni sulla capacità delle persone statunitensi di acquistare o detenere titoli dell'azienda.
 
Riavvolgendo il nastro, durante la presidenza Trump il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha creato una lista di “Communist Chinese Military Company”, cioè una lista di società che, a causa della commistione fra dirigenza, politica e forze armate, sono ritenute emanazione diretta di un governo comunista e quindi non indipendenti.
 
L’entrata di una società in questa lista si traduce nell’impossibilità, per un cittadino americano, di acquistare o detenere titoli di detta azienda o fare affari con essa. Il 14 gennaio 2021 – a meno di una settimana dall’insediamento di Joe Biden come Presidente – Xiaomi è stata inclusa in questa lista.
 
La risposta immediata dell’azienda cinese è stata quella di rivolgersi alla Corte Suprema del distretto di Columbia, chiedendo di revocare la decisione. Come visto in apertura, la Corte si è pronunciata a favore di Xiaomi che, quindi, non è più da considerare una “Communist Chinese Military Company”.

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