Addio alle baby star. TikTok cambia le regole
Anche TikTok corre ai ripari: ora tutti contenuti dei profili degli utenti minori di 16 anni non sono visibili se non si è nella cerchia di amici. E in ogni caso i video non si possono scaricare sul proprio telefono a meno che il minore in questione non lo consenta. “Così la piattaforma vuole rendere la fascia più giovane dei suoi utenti maggiormente consapevole sul tema della privacy online”, recita il comunicato della compagnia cinese.
L’algoritmo non consiglierà più i profili di chi ha fra i 13 e i 15 come quelli da seguire. Stop anche ai “duetti” e alla funzione “stitch”, per elaborare video fatti da altri, sempre se si è minori di 16 anno o si vuol mettere mano ad un contenuto di un minore di 16 anni. Addio alle baby star quindi. Si salva Charli D'amelio per un soffio, ma non altre come Jajaiah che sono più piccole.
“Si tratta di garantire che TikTok rimanga una piattaforma sicura per tutti i nostri utenti”, ha spiegato Alexandra Evans, a capo del dipartimento europeo per la sicurezza dei minori del social network. “Le novità si basano su ulteriori modifiche apportate in precedenza per promuovere la sicurezza, inclusa la limitazione della messaggistica diretta e delle dirette streaming per gli account di minori di 16 anni. A queste si aggiunge, la possibilità per genitori e tutori di impostare barriere di protezione per i profili dei propri ragazzi tramite il Collegamento Famigliare”.
Ovviamente le nuove regole valgono per i minori di 16 anni che si sono iscritti non mentendo sulla propria età, pratica relativamente comune. I loro video continueranno ad essere accessibili come prima. YouTube, già da qualche anno, ha intrapreso mosse simili. E non è un caso che TikTok segua la piattaforma di Google, essendo uno dei suoi principali concorrenti e l’altra grande fonte di intrattenimento per le generazioni più giovani. In passato YouTube è incappata in diversi incidenti di percorso riguardo la sicurezza dei minori, nel 2017 scoppiò ad esempio uno scandalo quando emerse che diversi contenuti apparentemente per bambini nascondevano in realtà ben altro.
Secondo una delle poche indagini condotte sui minori sul Web, fatta dalla Doxa lo scorso anno, le attività online seguono di pari passo l’adozione degli smartphone. Meno della metà dei ragazzi fa attivamente qualcosa in Rete fra i cinque e i sette anni, mentre a 12 e 13 anni è il 96 per cento. La progressione è valida su quasi tutti i fronti, ma diventa esponenziale per le chat e la musica che sono sopra i 50 punti nella fascia di età più adulta, seguite dai videogame che sono al 48 e da YouTube al 44. I social network, incluso TikTok, invece passano da zero o poco più fino ad arrivare al 27 per cento e lo fanno a partire dai 10 anni. Se poi confrontiamo i dati dal 2016 con quelli del 2019, crescono di qualche punto WhatsApp e YouTube, cresce anche TikTok che è ormai davanti a Facebook. Va però tenuto conto che si tratta di dati precedenti alla pandemia, che ha visto l’Italia intera traslocare online, figli compresi.
Più in generale le nuove regole imposte da TikTok sulla sua piattaforma fanno parte della progressiva autoregolamentazione che stanno mettendo in atto tutti i social network. Vale in questo caso per i minorenni e in altri, come abbiamo visto, per quel che è consentito pubblicare dagli adulti.
https://www.repubblica.it/tecnologia/2021/01/13/news/tiktok_cambia_le_regole_i_profili_dei_minori_di_16_anni_diventano_privati-282393667/