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Una laurea in 6 mesi: Google lancia la sua università

Non sono lauree ''brevi'', ma brevissime. Ma con lo stesso valore di un percorso universitario tradizionale. Big G ha lanciato la sua università online, con corsi basati sui Google Career Certificates, destinati a studenti che intendono laurearsi nelle professioni più richieste oggi nel mondo digitale. Con una durata degli studi che non supera i sei mesi e che, nelle intenzioni di Google, non costerà più di 300 dollari.
 
La mossa di Mountain View arriva quasi a sorpresa (anche se se ne era parlato alcuni mesi fa) e mira a svecchiare, almeno negli Stati Uniti, i meccanismi dell’istruzione secondaria superiore. Tutto questo quando, in piena pandemia da Covid19, le università tradizionali di tutto il mondo hanno gravi difficoltà a riaprire le proprie aule, a svolgere i corsi didattici in presenza e che, comunque, propongono percorsi di studio lunghi ed economicamente e didatticamente estremamente impegnativi per gli studenti.
 
Ma come funzionerà l’università di Google? Innanzitutto va chiarito che non riguarderà tutte le lauree universitarie, ma solo alcune specifiche branche riguardanti le attività che in questo momento rappresentano il futuro del mondo digitale. Quindi corsi universitari per le tecnologie più ricercate nell’ambito del lavoro sulla Rete. L’altra caratteristica, come detto, è che saranno lauree molto brevi ''temporalmente'', Big G vuole addirittura proporle in sei mesi di studio e saranno anche molto più economiche di quelle tradizionali.
 
Alla base di tutto ci sono questi corsi ''intensivi'' al cui termine Google provvederà a una verifica – che dicono sarà controllata e controllabile – delle conoscenze acquisite. L’obiettivo è poi dare la possibilità ai neo-laureati di entrare subito nel mondo del lavoro.
 
Il dubbio di molti è che queste lauree saranno di serie B. Mountain View respinge questa accusa e punta sul fatto di creare figure professionali con skill adatti al mondo del lavoro digitale, quindi ad uno specifico ambito di formazione. Tra gli studenti americani c’è molto interesse per la proposta di Google, ma anche un certo scetticismo: molti si domandano come sarà possibile condensare in sei mesi corsi che, nelle università tradizionali, comportano studi di diversi anni. Si tratta della stessa preoccupazione degli atenei che, da una parte, temono la svalutazione di un titolo di studio, dall’altra vedono con apprensione la possibilità che i propri studenti si orientino verso l’università Big G, facendo perdere – tra l’altro, ma non solo – le rette elevatissime per frequentare i più prestigiosi atenei.
 
Sì, perché l’altro punto di forza dell’università proposta da Mountain View è il costo: ogni corso non dovrebbe costare più di qualche centinaio di dollari, quindi potrebbe essere frequentato da un numero ingente di studenti, da cui poi le aziende potranno selezinare i migliori. Inoltre – ed è il terzo punto di forza – gran parte delle attività di studio si svolgerebbero online, evitando così sia i costi di strutture fisse come gli edifici universitari, sia i costi di spostamento e di vita per gli studenti. Insomma, con una buona connessione, poche centinaia di dollari e sei mesi da dedicare a tempo pieno allo studio, diverse migliaia di studenti potrebbero conseguire una laurea che li farebbe entrare più rapidamente nel mondo del lavoro.
 
Alcune università Usa guardano invece con interesse alla proposta di Big G: sembra ci siano in corso contatti stretti per inserire i corsi rapidi proposti dal colosso di Mountain View nelle offerte formative degli atenei, magari utilizzando seminari e lezioni integrative da parte dei docenti delle università tradizionali. Il doppio binario, alla fine, permetterebbe addirittura di fornire agli studenti una preparazione più ampia senza rinunciare alla velocità del corso di laurea e all’economicità di tutta l’operazione.
 
Al momento non è dato sapere quando partiranno concretamente i corsi universitari di Google, anche se dal colosso americano fanno trapelare che tutto dovrebbe essere imminente. Bisognerà capire se la sfida proposta da Big G sarà non solo all’altezza delle aspettative, ma effettivamente competitiva – per qualità di formazione – rispetto alle università tradizionali. Una delle chiavi di volta di questa proposta è che i corsi brevi di laurea saranno molto più in linea con le esigenze del mondo lavorativo "in tempo reale" rispetto ad un percorso universitario tradizionale che rischia di scontare – soprattutto in campo digitale e delle nuove tecnologie – la rapida obsolescenza dei contenuti delle materie studiate.
 
 
 
 

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