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Iptv, bloccata rete illegale in Italia: interrotti oltre 150 mila abbonamenti

Sequestrati preventivamente 56 server, 2 siti web, oltre a 2 canali Telegram: è il risultato di un’operazione antipirateria della Guardia di Finanza, che ha permesso di smantellare una rete Iptv illegale, operante in Italia. Grazie al blocco disposto dal Tribunale di Roma, sono stati interrotti 160.572 abbonamenti che, per una modica cifra - in media 10 euro al mese -, consentivano ai clienti italiani l’accesso a 450 canali televisivi a pagamento e a oltre 30.000 contenuti multimediali on demand come film e serie TV. L’apparato criminale, che si reggeva su 7 strutture in Italia, è quindi risultato uno dei più grossi a operare nel Paese: la Finanza, infatti, è riuscita a smantellare una rete composta da 900 rivenditori, di cui 627 identificati, anche se non è ancora chiaro quanti siano stati denunciati.
 
La denuncia della Serie A
Le indagini erano iniziate in seguito alla denuncia della Lega di Serie A e delle squadre di calcio della massima serie, contitolari dei diritti audiovisivi relativi alle partite delle competizioni giocate in Italia (Campionato di Serie A Tim, Coppa Italia, Supercoppa e Competizioni Primavera). Nell’ambito delle stesse indagini, erano state bloccate in precedenza 85 risorse web, ma le forze dell’ordine non erano riuscite a chiudere definitivamente l’operato illegale di questa organizzazione. Fino a oggi: la Guardia di Finanza, infatti, ha individuato i responsabili della vendita di abbonamenti illegali, sfruttando i mesi di quarantena. Le persone costrette a casa, per l’emergenza sanitaria, hanno fatto un largo ricorso alle Iptv e alla pirateria per fruire di contenuti e questo ha aiutato le forze dell’ordine nel portare a termine le proprie indagini. Al termine di queste, inoltre, è emerso come gli amministratori di due canali Telegram avessero hackerato il pannello di gestione dei server Iptv, venendo così a conoscenza dei nomi delle persone che stavano approfittando degli abbonamenti illegali. Gli amministratori, forti di queste informazioni, avevano quindi deciso estorcere del denaro a chi forniva il segnale dei contenuti a pagamento, minacciando di rivelare dati e credenziali degli abbonati. In sostanza, conducevano due azioni criminali: da una parte cercavano di vendere gli abbonamenti illegali al servizio di Iptv e dall’altra tentavano di estorcere denaro ai pirati, a cui loro stessi si affidavano.
 
 
 
 
https://www.corriere.it/tecnologia/20_giugno_18/iptv-bloccata-rete-illegale-italia-interrotti-oltre-150-mila-abbonamenti-6cf47a02-b157-11ea-842e-6a88f68d3e0a.shtml

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